Buona domenica: scrivimi la cosa più bella che ti è successa in settimana.
Io mi sono nutrita di nuovi esempi di gratitudine e questo mi ha confermato che non si smette mai di accogliere ispirazioni nuove.
La scorsa settimana ho chiesto a te, e a chi è iscritto a questa newsletter, “Cosa farai oggi per dirti grazie?” e ho ricevuto decine di messaggi stuzzicanti, divertenti e ispiranti. Te ne riporto 10 che possono esserti utile per prendere spunto. (Magari ci trovi anche il tuo messaggio :-) )
“Oggi uso solo parole gentili per parlarmi”.
“Mi concedo una pausa di silenzio e solitudine. Fermo i pensieri della settimana”.
“Sto facendo una delle esperienze che ho nella mia lista dei desideri e che non ho mai fatto. Sono partita per un weekend in solitudine per conoscermi meglio”.
“Ho acquistato un taccuino per scrivermi le citazioni che mi fanno vibrare l’anima quando leggo i libri. Sono un lettore accanito”.
“Inizio il mio quinto diario della gratitudine, scoperto con te e mai più abbandonato”.
“Ho acquistato tre carte prepagate di un supermercato e le metto nella casella della posta di tre famiglie che ne hanno bisogno. Ovviamente in forma anonima”.
“Non faccio nulla. Sto e ascolto”.
“Mi dedico alla mia formazione professionale: sto cambiando totalmente vita per essere più in linea con me stessa”.
“Questa mattina ho parlato alla mia famiglia: ho detto loro quanto li amo e che avevo bisogno di 2 ore di tempo oggi per fare quello che sentivo. Hanno capito e io sai cosa ho fatto? Sono uscita a fare shopping da sola, mi sono presa un caffè con la panna montata e ho parlato con tre sconosciuti dalla storia bellissima”.
“Ho chiamato una persona che non sentivo da tempo e abbiamo chiacchierato per un’ora. Sentivo di dover ricreare questa connessione”.
La gratitudine non ha limiti di espressione. A ognuno la sua. E questi messaggi lo dimostrano. Fanne tesoro, per trovare la tua strada nella gratitudine spontanea. Li ho condivisi con te per questa ragione.
Noi ora parliamo di come rendere forte un’abitudine.
Tutto inizia dalle abitudini.
In questa newsletter, di fatto, parliamo di abitudini. Perché queste sono l’espressione di ogni cambiamento e di ogni virtù che si sceglie di allenare.
Le abitudini sono piccole decisioni che prendiamo e azioni che compiamo ogni giorno. Esse rappresentano circa il 40 percento dei nostri comportamenti in una giornata. Possiamo tranquillamente dire che la nostra vita è la somma delle nostre abitudini. Esse sono la ragione del nostro benessere, della nostra forma fisica, del nostro successo. Il concetto è semplice: ciò che facciamo ripetutamente crea il tipo di persona che siamo.
Nella mia esistenza fino a qui ho cambiato spesso abitudini. Anche in questa fase lo sto facendo. Ogni volta che sentito stridere il mio benessere in un ambito qualunque della vita mi chiedo cosa posso fare e come posso agire con abitudini nuove. A quel punto chiedo aiuto a chi può darmi una visione differente perché ha già fatto un percorso simile. E abitudine dopo abitudine sento la mia vita cambiare.
Quando impari a trasformare le tue abitudini, puoi trasformare la tua vita.
Non è affatto facile. So che non lo è. Ma credo che non esista cambiamento che non richieda impegno, cura, dedizione, costanza e fiducia. Quello che mi rincuora sempre è che in realtà si tratta di qualcosa di semplice per natura. Non dobbiamo fare dei salti mortali ma procedere rispettando i nostri tempi e concedendoci la possibilità di errore.
5 aiuti con le abitudini
Ho scomodato James Clear, autore del favoloso libro “Atomic Habits”, per una mini guida utile a stabilizzare un’abitudine.
Inizia con una piccolissima abitudine
Ci sono due frasi che sento spesso dire quando invito le persone ad attivare l’abitudine della gratitudine (ma vale per tutte le abitudini!). La prima è “ho bisogno di trovare più motivazione”. La seconda è “vorrei avere la tua forza di volontà”. Sono due affermazioni limitanti.
La forza di volontà è un muscolo che si allena. La motivazione si educa.
Clear ci dice che possiamo risolvere il problema della costanza scegliendo una nuova piccola abitudine che non necessita di grande motivazione. Se scegliamo di meditare, per esempio, invece di iniziare con 10 minuti al giorno, prendiamoci un minuto. Facciamo capire al nostro cervello che noi abbiamo tutta l’intenzione di meditare, anche se lui prova a fermarci.
Nel caso del diario della gratitudine, io invito sempre chi si trova all’inizio a scrivere la frase “oggi sono ancora qui” se non vengono altre idee. Questo è un modo per educare la mente all’abitudine. Lei ha solo bisogno di sapere che davvero siamo intenzionati a intraprendere questo nuovo viaggio. Una volta compreso, ci lascia godere dell’esperienza.
Procedi a piccoli passi.
Piuttosto che cercare di fare qualcosa di straordinario fin dall'inizio, inizia con piccoli passi e migliora gradualmente. Lungo il percorso, la tua forza di volontà e motivazione aumenteranno, rendendo più facile aderire alla tua abitudine per sempre. Questo è il suggerimento di Clear che personalmente ho trovato sempre utile. Una volta intrapresa l’abitudine, l’errore che facciamo è di farci prendere dall’entusiasmo esagerando. Meglio procedere a piccoli passi per consolidare le azioni e le scelte.
Piccoli passi, grandi miglioramenti. Questo il mantra da tenere a mente.
Tornando alla meditazione: farla per un minuto al giorno per una settimana ci permette di iniziare; portarla a 2 minuti la settimana successiva aiuta a consolidare. E così, nelle settimane successive. Dedicarle 10 minuti la terza settimana potrebbe essere poco efficace.
Spezza le abitudini in pezzi.
Nel caso in cui hai voglia di partire subito con sprint e attivare l’abitudine in poco tempo, c’è un modo. Clear ci dice di spezzare l’abitudine in più pezzi per renderla più semplice da attivare.
Riprendiamo il nostro esempio della meditazione. Ci siamo fatti prendere e vogliamo iniziare a meditare subito per 10 minuti al giorno. La proposta dell’autore di Atomic Habits è di dividere questo tempo i due sessioni da 5 minuti o anche in più sessioni durante il giorno.
L’esperienza si alleggerisce.
Quando scivoli, riprendi velocemente il ritmo.
L’errore è dietro l’angolo. E non risparmia nessuno: nemmeno quelli che consideriamo i migliori sul campo. Il segreto è rimettersi subito in carreggiata, il più velocemente possibile.
Hai presente quel detto che dice più o meno così: se cadi dal cavallo risali subito in sella?
Il senso è questo. Clear ci rassicura: interrompere una volta la propria abitudine, indipendentemente da quando avvenga, non ha alcun impatto misurabile sul nostro progresso a lungo termine.
Abbandona la mentalità del tutto o niente.
E in ogni caso, mi viene da aggiungere: sebbene sia meglio non focalizzarsi sul fallimento occorre pianificarlo come possibilità. Questo significa avere chiaro cosa potrebbe impedirci di fare quello che abbiamo deciso.
Sii paziente. Mantieni un ritmo che puoi sostenere.
Imparare ad essere pazienti è forse la skill più critica di tutte. Ma è quella che ci fa fare i progressi migliori. Il senso è scegliere abitudini che possiamo sostenere, senza strafare e poi mantenere la costanza. In questo modo difficilmente possiamo fallire. Sempre tenendo presente il punto 4.
Provando a tirare le somme direi che la parola magica è scoperta. Perché in ogni fase del percorso verso un’abitudine possiamo renderci conto di nuove sfumature della nostra personalità. Conoscerci meglio aiuta ad abbattere le credenze limitanti del tipo: “io non sono tipo da meditazione”. Tanto per restare sul nostro esempio.
Scrivimi se hai un tuo modo di mantenere viva un’abitudine.
Buona settimana,
Assunta
PS: Per trovare nuove abitudini da allenare ti segnalo il workbook “Allena la tua gratitudine” o il percorso “Il diario della gratitudine in 21 giorni”.