Ok, la gratitudine: ma perché?
Lo sappiamo, certo che lo sappiamo il motivo per cui essere grati ci fa stare bene: è un'intuizione che ci appartiene. Ma perché la gratitudine è così importante per noi?
Quello della gratitudine è un tema molto complesso anche se oggi si tende a semplificarlo. Spesso viene considerata una semplice tecnica per essere felici. Ma, in realtà, la gratitudine è molto di più.
La gratitudine non è soltanto la principale delle virtù. È anche la madre di tutte le altre.
Cicerone
Questa citazione è quella che più spiega il valore della gratitudine: molto più che uno strumento per essere felici, essa è importante perché ci fa stare bene e ci ispira a fare del bene.
La gratitudine energizza, eleva e trasforma le vite attraverso sfumature infinite partendo dal presupposto che questa virtù è la sua stessa ricompensa e genera altre ricompense.
Lo so, sembra un discorso contorto ma prova a seguirmi.
Le ricerche scientifiche degli ultimi anni dimostrano che essere grati in modo autentico e costante è associato a qualità come il perdono, l’empatia, la gentilezza, l’altruismo. Chi vive nella gratitudine ha una vita sociale più positiva. Il che significa che è capace di alimentare amore, gioia, entusiasmo. La cosa straordinaria è che le persone che fanno parte della sua vita lo confermano.
Proviamo ora a tornare a te.
Fai un tuffo nelle tue relazioni. Prova a pensare alle persone che incontri sul tuo cammino ogni giorno: con quali di queste stai bene davvero? Chi ti fa sentire a tuo agio? Chi dimostra generosità senza aspettative? Chi non ti fa percepire il giudizio? Chi vive consapevole della ricchezza che alberga nella sua vita?
Chiunque sia, sappi che quella persona vive nella gratitudine. Potrebbe diventare il tuo esempio, pensaci!
La gratitudine è un’emozione sociale
Ciò che Cicerone, Seneca e Kant hanno affermato in passato, ora è stato confermato dalla scienza:
La gratitudine porta ognuno di noi fuori dal proprio ambito e ci consente di vedere noi stessi come parte di una più ampia e intricata rete di relazioni.
Come emozione sociale, quindi, la sua funzione è quella di aiutare a regolare e migliorare le relazioni, renderle più solide e forti. In questo principio giace la vera forza della gratitudine.
Dal momento che si tratta di una virtù allenabile richiede una certa disciplina mentale. Le virtù, ci insegnano i grandi filosofi del passato, non si coltivano facilmente perché ci stimolano a trasformare le nostre naturali tendenze. E questo costa una grande fatica. Infatti, pur essendo evidente per tutti noi che coltivare gratitudine sia importante, ci viene difficile farne un'abitudine pratica. Troviamo sempre un buon motivo per rimandare.
Questa è la ragione per cui spesso non ci apriamo a un percorso di gratitudine: ne temiamo la complessità.
Ma, per fortuna, ci vengono in aiuto la psicologia e le neuroscienze con esercizi, tecniche, strumenti che rendono tutto più snello e fluido. Alla base di tutte queste pratiche c’è la memoria.
La gratitudine è l’atto di ricordare
Se nella società contemporanea si percepisce una crisi della gratitudine, la ragione è che abbiamo dimenticato e continuiamo a dimenticare:
la libertà che abbiamo
chi ha lottato in passato per offrircela
i vantaggi materiali che ci appartengono
il valore della comunità quando abbiamo bisogno di aiuto
la forza dell’entusiasmo quando realizziamo qualcosa
le opportunità di stare bene
il valore dell’impegno professionale
quanto le difficoltà ci abbiamo aiutato a migliorarci.
Potrei andare avanti ancora, se ti va fallo tu: è un buon esercizio di consapevolezza.
E ora un piccolo esercizio per te.
La gratitudine è la memoria del cuore. Vuoi essere una persona grata? Ricordati di ricordare.
Vorrei lasciarti con questo pensiero e con uno stimolo da allenare nelle prossime settimane.
Prendi carta e penna (o il taccuino con cui stai seguendo questo percorso) e scrivi tutto ciò che fino a oggi hai dimenticato. Tutto quello che hai dato per scontato nella tua vita quotidiana. Ricorda quello che appartiene alla nostra vita contemporanea ma anche ciò che abbiamo in questa parte del mondo. Prova a fare un viaggio nella storia per diventare consapevole delle grandi opportunità che ci appartengono.
Lascia questo foglio “aperto” per il prossimo mese: di tanto in tanto vai ad aggiungere un pensiero, una frase, un ricordo.
Questo esercizio non si apre e chiude in poche ore. La consapevolezza arriva quando la mente è aperta e pronta ad accogliere sempre nuove suggestioni.
Se ti va scrivimi come è andata rispondendo a questa mail.
A presto.
Assunta
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Una curiosità: Dire, Fare… Ringraziare è anche il titolo del mio libro sulla gratitudine. Se vuoi scoprirlo lo trovi qui.
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